Il needling tendineo è una metodica ampiamente utilizzata a scopo rigenerativo per il trattamento delle tendinopatie croniche; è una metodica che può essere effettuata per via open (accesso chirurgico) o in ecoguida in un contesto ambulatoriale. Quest’ultima risulta senza dubbio maggiormente efficace, meglio tollerata e con dei rischi e costi nettamente inferiori alla via open. La metodica consta dell’individuazione del target bersaglio attraverso l’ecografia e dell’accesso dell’ago lungo le fibre tendinee; subito dopo, per circa 60 secondi l’ago verrà mosso avanti e indietro al fine di creare un sanguinamento che porterà al successivo processo di rigenerazione tendineo. La metodica viene eseguita in ambiente asettico (ampia disinfezione, guanti sterili e gel sterile) e con la possibilità di effettuare una momentanea anestesia locale su richiesta del paziente. Numerosi sono gli studi che dimostrano l’efficacia della metodica [1].
La Proloterapia (anche detta “terapia proliferante” o “terapia rigenerativa tissutale“) è un acronimo che deriva da proliferation therapy (prolo-therapy), coniato negli anni cinquanta da un ortopedico americano di nome G. Hackett. La proloterapia consiste in una metodica infiltrativa che ha lo scopo di stimolare la guarigione dei tessuti molli ( legamenti, tendini, fasce, cartilagini), rinforzando il tessuto connettivo indebolito ed alleviare così il dolore muscoloscheletrico. La proloterapia è una tecnica infiltrativa rigenerativa soprattutto in ambito ortopedico-sportivo. La terapia si avvale della somministrazione di una sostanza irritante (normalmente una soluzione glucosata al 15-18%) nel sito doloroso e degenerato delle inserzioni tendinee, articolazioni e legamenti. Le indicazioni principali sono date dai dolori articolari, dalle tendinopatie e dalle rachialgie. Nel 2016 una revisione sistematica ha analizzato quali fossero le evidenze nel trattamento con proloterapia delle comuni patologie dolorose muscoloscheletriche croniche. Gli autori concludono che tale metodica (con destrosio) è efficace nel trattamento delle tendinopatie, artralgie di ginocchia e mani oltre che nei disturbi del rachide [2]. Un recente studio ha riportato una maggiore efficacia della proloterapia rispetto alle infiltrazioni con cortisone nel trattamento dell’epicondilite [3]. Un altro studio condotto da Akpancar [4] (2019) ha evidenziato come la proloterapia possa essere efficace anche nel recupero funzionale e nel ridurre il dolore nelle tendinopatie gravi della spalla in associazione all’esercizio terapeutico. In conclusione posso dire che tale metodica conserva un ruolo importante nel trattamento delle affezioni muscoloscheletriche croniche e l’utilizzo dell’ecoguida ne amplifica l’efficacia minimizzando i rischi.