- 15/03/2023
- Dolori articolari
Le 5 cause principali di dolore all’anca sono:
1) Artrosi dell’anca (coxartrosi)
L’artrosi dell’anca è una patologia progressiva e cronica che colpisce principalmente la cartilagine articolare, ma può creare alterazioni anche all’osso subcondrale, alla sinovia, ai legamenti e alla capsula. Possiamo dividere l’artrosi in primaria e secondaria (conseguenza di traumi, anomalie metaboliche ecc), in questo caso colpisce una sola articolazione. Le manifestazioni cliniche dell’artrosi all’anca sono la debolezza muscolare, l’atrofia muscolare, il dolore e la rigidità articolare che impattano sull’autonomia nello svolgimento delle attività di vita quotidiane. La progressione della malattia, può portare ad un dolore invalidante. Il dolore tende a peggiorare con il freddo e migliorare con il caldo e con il movimento; il dolore si localizza solitamente all’inguine e alla coscia a volte presenta irradiazione nella regione glutea e del ginocchio.
2) Conflitto femoro-acetabolare
Il conflitto femoro-acetabolare, conosciuto anche come impingement femoro-acetabolare, è una condizione in cui si viene a creare un contatto diretto tra le ossa del femore e dell’acetabolo.
Condizione generalmente riscontrata nei giovani sportivi, se non trattata adeguatamente può portare all’insorgenza di un’artrosi dell’anca precoce.
L’anomalia strutturale va ricercata sia nel femore che nell’acetabolo, per cui si identificano 3 tipologie:
- PINCER, quando l’alterazione interessa l’acetabolo;
- CAM, quando l’alterazione interessa la testa del femore;
- MISTO, il più frequente, quando l’alterazione interessa entrambe le ossa.
In entrambe le tipologie di conflitto femoro-acetabolare, i sintomi comuni riscontrati sono:
- dolore all’inguine e al gluteo;
- rigidità articolare;
- difficoltà nei movimenti di flessione, adduzione e intrarotazione.
Si mostra, inoltre, una notevole difficoltà nell’accavallare le gambe.
Nelle prime fasi può essere difficile riconoscerlo: una diagnosi precoce, comunque, permette di intervenire tempestivamente e di evitare complicazioni come l’artrosi d’anca precoce.
Alcuni sport possono sollecitare il dolore, come:
- ciclismo o equitazione (impingement passivo);
- danza, arti marziali, calcio, pallavolo e simili (impingement attivo).
3) Trocanterite (borsite trocanterica)
Storicamente, il dolore laterale di anca è stato quasi sempre attribuito ad una borsite. Tuttavia, uno studio condotto su 877 individui con dolore laterale all’anca ha dimostrato come solo il 20% di essi aveva ispessimento della borsa, mentre la patologia maggiormente riscontrata all’ecografia è stata la tendinopatia glutea. Studi dimostrano anche come man mano che l’anca si muove da una posizione neutra ad una di massima adduzione il carico di compressione sui tendini e sulle borse nella zona peritrocanterica aumenterebbe di oltre 20 volte. Questa enorme sollecitazione sulla regione trocanterica può quindi portare ad una infiammazione a carico dei tendini glutei e/o delle borse trocanteriche. Il sesso femminile e l’eta >50 anni sono le due caratteristiche principali a livello epidemiologico.
Dal punto di vista clinico il paziente presenta difficoltà nel camminare, salire e scendere le scale, accavallare le gambe e dormire sul fianco; Il dolore è presente nella regione laterale dell’anca e si enfatizza alla pressione. Talvolta può irradiare fino al ginocchio coinvolgendo tutta la regione laterale della coscia.
4) Artrite
Molto spesso patologie infiammatorie su base autoimmune colpiscono l’articolazione dell’anca coinvolgendo i tessuti cartilaginei, ossei e molli. Tra le forme di artrite possiamo avere l’artrite reumatoide e le artriti sieronegative (es. Psoriasica). L’andamento dei sintomi, l’intensità e l’ottima risposta ai farmaci anti-infiammatori sono tra gli elementi da considerare e da poi avallare con esami di imaging e laboratorio.
5) Necrosi asettica della testa del femore
La necrosi asettica della testa femorale è una patologia relativamente frequente che porta alla precoce degenerazione dell’articolazione dell’anca. La maggior parte dei tessuti corporei ricevono nutrimento da vasi sanguigni che portano il sangue necessario alla loro sopravvivenza. Alcune zone del corpo come ad esempio l’anca hanno una vascolarizzazione inferiore, appena sufficiente alla sopravvivenza. La necrosi della testa femorale è la condizione patologica che si realizza con l’interruzione dell’apporto vascolare all’anca.
Le cause si dividono in:
- traumatiche (es. frattura del collo del femore, lussazione dell’anca)
- non traumatiche (es. dovute ad abuso di alcool, cortisone, vasculiti ecc)
Il dolore viene riferito nella regione dell’anca con una alta intensità, indipendente dai movimenti e non responsivo alla terapia anti-infiammatoria.
Diagnosi di dolore all’anca:
Le molteplici cause di dolore all’anca vanno sempre indagate attraverso una visita medica specialistica fisiatrica, ortopedica o reumatologica al fine di arrivare ad una corretta diagnosi. Nella visita medica lo specialista dovrà indagare attraverso un anamnesi accurata e dei test specifici i sintomi e segni del paziente. Inoltre nei casi dubbi sarà indicato prescrivere esami di laboratorio ed esami di imaging come l’ecografia, la radiografia e la risonanza. L’ecografia può essere utile per escludere tendinopatie e borsiti. Personalmente affianco sempre alla visita fisiatrica la valutazione ecografica in modo da accelerare i tempi diagnostici. L’RX può essere utile per visualizzare i rapporti articolari, escludere fratture ossee nei casi di trauma recente e per visualizzare una osteonecrosi. La Risonanza magnetica può essere utile in tutti i casi sopra indicati. Gli esami del sangue possono essere utili per escludere problematiche di origine sistemica come le artriti infiammatorie che possono insorgere con il dolore all’anca. Molteplici sono le possibilità terapeutiche che variano dalle conservative (terapia farmacologica, fisioterapia, infiltrazioni all’anca) alle chirurgiche (osteosintesi e protesi).
Consiglio dell’esperto: Il dolore all’anca non va mai sottovalutato perché può sottendere condizioni anche gravi di salute quindi consiglio di andare dallo specialista se la sintomatologia dovesse persistere per oltre 7-10 gg.