- 29/06/2023
- Dolori articolari
Cos’è la Trocanterite
La trocanterite (anche detta borsite trocanterica) è una condizione clinica frequente caratterizzata da dolore nella regione laterale dell’anca in corrispondenza del grande trocantere che causa anche impotenza funzionale e limitazione delle attività quotidiane. Il dolore può insorgere per una tendinopatia glutea a livello del piccolo, medio o grande gluteo o a livello di una delle borse sierose interposte tra i glutei, il femore e il tensore della fascia lata.
Il dolore laterale all’anca è un problema di frequente riscontro, che si presenta con una prevalenza del 17,6% negli adulti tra 50 e 80 anni e un incidenza annuale che arriva fino a 1,8 casi ogni 1000 adulti. Colpisce prevalentemente il sesso femminile con un rapporto 4:1 rispetto al sesso maschile. Negli ultimi anni si è diffuso il termine “sindrome dolorosa del grande trocantere” per descrivere una fonte di dolore nella regione trocanterica, che può derivare principalmente da patologie a carico dei tendini glutei, delle borse o del tensore della fascia lata.
Anche l’anca a scatto esterna può portare a trocanterite; In questo caso è possibili udire uno schiocco anche palpabile dovuto al conflitto tra tensore o tendine del grande gluteo, sopra il gran trocantere durante i movimenti di flesso-estensione dell’anca; lo “scatto” ripetuto può irritare la borsa e/o i tendini glutei e generare dolore laterale all’anca.
Quali sono le cause di trocanterite?
Riconosciamo alcuni fattori predisponenti e causali come:
- Sesso femminile
- Obesità
- Coxa vara e bacino largo
- Condizioni ormonali ( deficit estrogenico, ipotiroidismo, menopausa ecc) [1]
- Minor forza muscolare
- Attività ripetute come la corsa
Al contrario di quello che si è pensato per anni, ad oggi non è stata dimostrata un’associazione tra la discrepanza della lunghezza delle gambe e il rischio di sviluppare dolore laterale all’anca anche se il paziente va valutato globalmente e quindi anche le asimmetrie vanno osservate ed indagate.
Quali sono i sintomi della trocanterite?
Ci possono essere delle differenze sintomatologiche in base al tendine o borsa infiammata che ci troviamo davanti ma le caratteristiche più importanti sono:
- Storia soggettiva di dolore laterale all’anca
- Esordio insidioso, che si sviluppa nell’arco di settimane o mesi
- Dolorabilità alla palpazione o al contatto per esempio di notte se si dorme in decubito laterale sul lato affetto
- Difficoltà nel salire e scendere le scale, deambulare e accavallare le gambe da seduti
- Il dolore può essere riferito sul trocantere e lungo la superficie laterale della coscia fino al ginocchio
- Debolezza generale dei movimenti attivi di anca
Come si effettua la diagnosi di trocanterite?
La diagnosi si basa sulla ricerca e caratterizzazione anamnestica dei sintomi, su un accurato esame clinico in cui si andranno ad effettuare test ortopedici e neurologici specifici (es test di FADER-R, SLS- test monopodalico per 30 sec, esame della sensibilità ecc..) e sull’imaging.
In particolare nell’imaging il Gold standard è la risonanza magnetica senza mdc, ma possono risultare molto utili anche la radiografia (per la Diagnosi con patologie intra-articolari) e l’ecografia per indagare i tessuti molli (tendini e borse).
La diagnosi è fondamentale anche per escludere altre patologie che possono presentarsi in maniera simile come: la coxartrosi, il conflitto femoro acetabolare, la meralgia parestesica, la lombocruralgia, la lombosciatalgia, la lombalgia ecc.
Particolare attenzione va posta per escludere patologie gravi come algodistrofia e necrosi ossea, tumori alla testa del femore/bacino e le patologie reumatiche (vedi l’articolo Le 5 cause principali di dolore all’anca). In particolare può essere utile effettuare degli esami di laboratorio con indici infiammatori e anticorpale-immunitario per poter escludere le forme di artrite siero-negative tra cui la più frequente è la forma psoriasica.
Quali sono le cure più efficaci per la trocanterite?
Il trattamento di prima linea della trocanterite è di natura conservativa; la maggior parte dei pazienti risponde bene ad una combinazione di: modifica delle attività, gestione dei carichi, perdita di peso (se necessaria) ed esercizi [2].Risulta utile consigliare ai pazienti di evitare posizioni con l’anca addotta, come stare in piedi “appoggiati su un’anca” o seduti con le ginocchia incrociate. Anche le “posture notturne” dovrebbero essere considerate evitando il decubito sul lato affetto e preferendo posizioni alternative, come sdraiarsi supini o in decubito laterale con un cuscino tra le ginocchia.
In fase acuta potranno essere assunti dei farmaci anti-infiammatori per bocca o procedere ad infiltrazioni ecoguidate con farmaci di vario tipo in modo da ottenere un effetto anti-infiammatorio, anti-dolorifico e rigenerativo dove necessario.
Sarà anche utile l’utilizzo di terapie fisiche strumentali come Laser, Tecar/ipertermia, ultrasuoni e soprattutto le Onde d’urto focali che possiedono moltissima letteratura a supporto [3].
La terapia manuale abbinata all’esercizio terapeutico sarà necessaria per ottenere dei risultati duraturi; tra gli esercizi più importanti ci sono quelli di rinforzo degli stabilizzatori del core ed in particolare del medio gluteo. Controverso invece è l’utilizzo dello stretching per il rischio di indurre trazioni eccessive che possano riesacerbare il dolore. L’intervento chirurgico viene preso in considerazione solo in casi selezionati dove il trattamento medico conservativo e riabilitativo non abbia ottenuto dei risultati significativi.
In conclusione:
- La trocanterite è una patologia complessa che può portare dolore e limitazione delle attività quotidiane.
- Un’accurata diagnosi può indirizzare il trattamento che deve sempre iniziare in maniera conservativa.
- Infiltrazioni ecoguidate possono essere molto utili:Utilizzo spesso la prima infiltrazione con cortisonico e anestetico locale a scopo diagnostico-terapeutico. Successivamente in funzione della risposta ottenuta riduco progressivamente il cortisonico introducendo altri farmaci con effetti più rigenerativi (es: proloterapia).
- Terapie fisiche come Onde d’urto, Laser e Tecar possono trovare ampio utilizzo.
- L’esercizio terapeutico è fondamentale per avere risultati nel lungo termine.
- La chirurgia va presa in considerazione solo se la via conservativa non dovesse dimostrarsi efficace.