- 02/03/2024
- Patologie sportive, Tendinopatie
Cos’è la Tendinopatia rotulea?
La tendinopatia rotulea è una patologia da sovraccarico funzionale che colpisce il tendine rotuleo ed è caratterizzata da dolore anteriore al ginocchio correlato all’attività motoria. Questa condizione clinica riguarda principalmente i praticanti di sport caratterizzati da gesti atletici come il salto e proprio per questo viene anche denominata Jumper’s knee (ginocchio del saltatore).
A livello anatomico il tendine o legamento rotuleo mette in comunicazione la rotula con la tibia permettendo la trasmissione delle forze nella dinamica estensoria del ginocchio. È un tendine estremamente robusto ed ha una vascolarizzazione garantita da numerose arterie (es: genicolata) ed una propria innervazione sensitiva (nervo safeno). Colpisce principalmente gli uomini sportivi tra i 15 e 30 anni di età che praticano sport come volley, basket, calcio, tennis e sci.
Quali sono le cause della tendinopatia rotulea?
Riconosciamo alcuni fattori predisponenti e causali come:
- Sesso maschile
- Età compresa tra i 15 e 30 anni
- Peso corporeo (persona in sovrappeso o obesa)
- Affetti da collagenopatie o patologie reumatiche
- Precedenti infortuni agli arti inferiori
- Terreno di gioco (aumento dei casi su superfici dure)
- Calzature non idonee, rigide o poco ammortizzate
- Attività agonistica con numerose ore alla settimana
Altri fattori causali hanno trovato meno evidenza con gli studi fino ad ora effettuati anche se vanno sempre valutati in un ottica globale; tra questi elementi abbiamo l’articolarità in dorsiflessione della caviglia, l’eterometria degli arti inferiori e la diminuita flessibilità della catena miofasciale anteriore e posteriore dell’arto inferiore.
Quali sono i sintomi della tendinopatia rotulea?
I sintomi principali della tendinopatia rotulea sono:
- dolore al tendine rotuleo
- dolore alla pressione sul tendine rotuleo
- dolore ed impotenza funzionale nello svolgere salti, affondi, corsa e cambi di direzione
- dolore al mattino che migliora durante la giornata e che peggiora con gli sforzi intensi.
Come si effettua la diagnosi di tendinopatia rotulea?
La diagnosi si basa sulla ricerca e caratterizzazione anamnestica dei sintomi, su un accurato esame clinico in cui si andranno ad effettuare test ortopedici specifici (es: test di digitopressione sul tendine a ginocchio esteso, squat, affondi, salti ecc…) e sull’imaging. In particolare nell’imaging il Gold standard è l’ecografia che mette in evidenza chiaramente l’ecostruttura del tendine e le caratteristiche di infiammazione e degenerazione strutturale.
Utili nella diagnostica differenziale nei casi dubbi possono essere la Risonanza magnetica e l’RX.
La diagnosi è fondamentale anche per escludere altre patologie che possono presentarsi in maniera simile come: la sindrome femoro-rotulea, l’artrosi di ginocchio, la sindrome del corpo di Hoffa, le lesioni meniscali e cartilaginee. Particolare attenzione va posta con le persone in età pediatrica (<15anni) che potrebbero avere un dolore anteriore di ginocchio anche per condizioni di osteocondrosi (Morbo di Osgood-Schlatter,Morbo di Sinding-Larsen-Johansson) o fratture rotulee o dell’apofisi tibiale [1].
Quali sono le cure più efficaci per la tendinopatia rotulea?
Il trattamento di prima linea della tendinopatia rotulea è sempre di natura conservativa; la maggior parte dei pazienti trae beneficio da una combinazione di: modifica delle attività, gestione dei carichi, perdita di peso (se necessaria) ed esercizi.
In fase acuta potranno essere assunti dei farmaci anti-infiammatori per bocca o procedere ad infiltrazioni ecoguidate con farmaci di vario tipo in modo da ottenere un effetto anti-infiammatorio, anti-dolorifico e rigenerativo dove necessario; diversi medical device/farmaci come l’acido ialuronico, il collagene ed il PDRN hanno dimostrato efficacia significativa nelle tendinopatie. Un altra metodica estremamente valida è l’elettrolisi percutanea ecoguidata che permette di stimolare un processo di riparazione e rigenerazione tendinea in maniera estremamente accurata e con una invasività quasi trascurabile. Risulterà utile anche l’utilizzo di terapie fisiche strumentali come Laser, Tecar/ipertermia, ultrasuoni e soprattutto le Onde d’urto focali che possiedono moltissima letteratura a supporto. La terapia manuale abbinata all’esercizio terapeutico sarà necessaria per ottenere dei risultati duraturi; L’esercizio rappresenta la prima linea di trattamento attraverso esercizi isometrici, eccentrici o ad alto carico e lente ripetizioni (HSR) che dovranno essere proposti e monitorati da fisioterapisti esperti. L’intervento chirurgico (debridment – rimozione della parte di tendine danneggiata) viene preso in considerazione solo in casi selezionati dove il trattamento medico conservativo e riabilitativo non abbia ottenuto in almeno 6 mesi dei risultati significativi.
In conclusione:
- La tendinopatia rotulea è una patologia complessa che può portare dolore e limitazione delle attività quotidiane e sportive.
- Un’accurata diagnosi può indirizzare il trattamento che deve sempre iniziare in maniera conservativa e dove l’esercizio terapeutico ha dimostrato grande importanza.
- Infiltrazioni ecoguidate possono essere molto utili: Utilizzo spesso farmaci ad azione anti infiammatoria e rigenerativa per avere risultati nel breve e lungo termine.
- L’elettrolisi percutanea ecoguidata permette di stimolare un processo di riparazione e rigenerazione tendinea in maniera estremamente accurata: Utilizzo la metodica da alcuni anni somministrando un solo trattamento a settimana per circa un mese con ottimi risultati.
- Terapie fisiche come Onde d’urto, Laser e Tecar possono trovare ampio utilizzo.
- La chirurgia va presa in considerazione solo se la via conservativa non dovesse dimostrarsi efficace.