Elettrolisi Percutanea Ecoguidata

Cos’è l’elettrolisi percutanea?

È una procedura terapeutica minimamente invasiva che consiste nell’inserimento di un ago estremamente sottile (come quelli da agopuntura) che, una volta posizionato nella zona da trattare sotto monitoraggio ecografico, viene attraversato da una corrente galvanica in grado di provocare un processo infiammatorio locale controllato nel tessuto bersaglio. Tale procedura può essere effettuata solamente da personale Medico con buona padronanza nell’utilizzo dell’ecografo e delle procedure infiltrative. La metodica nacque in Spagna circa vent’anni fa per mano di un fisioterapista di nome Josè Manuel Sànchez che per primo intuì le notevoli potenzialità che tale metodica possedeva nel promuovere la riparazione tendinea (il fisioterapista in Spagna è abilitato all’utilizzo di aghi da agopuntura). L’elettrolisi percutanea intratessutale consiste quindi nell’applicazione di una corrente elettrica galvanica (continua di bassa intensità) in grado di stimolare direttamente il tessuto affetto. La corrente all’interno del nostro corpo produce sostanze lesive come l’idrossido di sodio (NaOH) e l’acido cloridrico (HCl) in minime quantità; queste sostanze a loro volta creano una reazione infiammatoria acuta controllata in grado di indurre un processo rigenerativo nella zona tendinea interessata. La metodica viene eseguita sotto monitoraggio ecografico costante in modo da ottimizzare la precisione e permettere la riparazione del tessuto tendineo degenerato senza coinvolgere le strutture sane circostanti. Diversi studi hanno evidenziato come l’elettrolisi percutanea dopo alcuni giorni sia in grado di indurre un aumento delle sostanze anti-infiammatorie intratendinee tra cui il PPAR e il VEGF responsabili della guarigione tendinea[1].

Elettrolisi percutanea: indicazioni al trattamento

La metodica presenta già un’ampia letteratura scientifica a supporto della sua efficacia nel trattamento delle tendinopatie croniche di vari distretti anatomici:
  • Gomito: Può essere utilizzata nelle tendinopatie degli estensori (epicondilite) con ottimi risultati soprattutto se accompagnati da una corretta gestione dei carichi ed esercizi terapeutici costanti. Munoz nel 2014 dimostra come dopo l’applicazione di EPTE@ (4-6 sedute) ed esercizi terapeutici eccentrici, su 36 pazienti affetti da epicondilite cronica con dolore presente da almeno 3 mesi, si ottenesse una risoluzione del sintomo a 6 mesi e più della metà presentasse miglioramenti significativi già dopo alcune sedute[2].
  • Spalla: Può essere utilizzata nella tendinopatia del sovraspinoso, una delle cause principali di dolore alla spalla, con ottimi risultati soprattutto se accompagnati da una corretta gestione dei carichi.  Un recente studio evidenzia come la metodica sia efficace nel trattamento della tendinopatia di spalla anche a lungo termine [3].
foto elettrolisi
  • Ginocchio: Può essere utilizzata nella tendinopatia rotulea, una delle cause principali di dolore anteriore di ginocchio con ottimi risultati soprattutto se associati ad esercizi terapeutici costanti. Numerosi studi dimostrano l’efficacia della metodica sia nella riduzione del dolore, sia nel recupero della funzione a medio e lungo termine [4].
  • Caviglia: Può essere utilizzata nella tendinopatia achillea e nella fasciopatia plantare con ottimi risultati soprattutto se accompagnati da una corretta gestione dei carichi ed esercizi terapeutici.

Elettrolisi percutanea: Effetti collaterali

Nonostante la metodica sia estremamente ben tollerata dal paziente talvolta si possono avere fastidi durante il trattamento per il passaggio dell’ago nei tessuti o per la sensazione generata dalla stimolazione elettrica; In casi selezionati può essere effettuata una anestesia locale per ridurre al minimo tali fastidi. Dopo l’applicazione si può avere del dolore alla zona trattata che normalmente va risolvendosi entro 48 ore. Si consiglia di non assumere farmaci anti-infiammatori in caso di dolore ma soltanto di applicare del ghiaccio sulla zona trattata. Occasionalmente si può creare un piccolo ematoma nella zona di trattamento che si risolve in pochi giorni.

Elettrolisi percutanea: Controindicazioni al trattamento

  • Gravidanza
  • Portatore di Pacemaker
  • Paziente oncologico
  • Linfedema nella zona da trattare
  • Alterazioni cutanee o infezioni nella zona da trattare
  • Presenza di corpi metallici o mezzi di sintesi nella zona da trattare
L’elettrolisi percutanea è una metodica innovativa, che tuttavia presenta già in letteratura una notevole documentazione a supporto del suo utilizzo nel trattamento delle tendinopatie croniche. Inoltre, ha dimostrato di essere ben tollerata dal paziente per la scarsa invasività e di avere rischi minimi soprattutto se tale trattamento viene integrato all’interno di un programma multidimensionale con esercizi terapeutici, gestione dei carichi e terapia manuale.

Il Dott. Federico Martello è specializzato in elettrolisi percutanea