Rachialgie
Cos’è la rachialgia?
La rachialgia è un dolore localizzato lungo la colonna vertebrale che può interessare uno o più distretti. Se colpisce maggiormente la parte alta si parlerà di cervicalgia, a livello toracico di dorsalgia e nella regione lombare di lombalgia. Qualora il dolore dovesse coinvolgere anche gli arti si parlerà di cervicobrachialgia o per gli arti inferiori di lombosciatalgia o lombocruralgia.
Quali sono le cause?
Le cause delle rachialgie possono essere molteplici; ogni struttura potrebbe essere generatrice di dolore (disco, radici nervose, faccette articolari, corpo vertebrale, muscoli, fasce ecc). Una rachialgia potrebbe quindi essere causata da una forte contrattura muscolare paravertebrale così come da una frattura vertebrale, da una spondilolistesi ecc.
Come si effettua la diagnosi?
La diagnosi si effettua attraverso un anamnesi accurata seguita da un esame obiettivo che va a ricercare la struttura da cui origina il dolore attraverso principalmente test di digitopressione e mobilizzazione. Esistono inoltre dei test specifici per andare a ricercare le specifiche cause. Bisogna andare a ricercare anche quelli che potrebbero essere i fattori psicosociali concomitanti così da avere un inquadramento biopsicosociale globale della persona. Possono venire in aiuto del clinico esami radiologici con posture statiche o dinamiche e la Risonanza magnetica o la TAC per coloro che non possono effettuare la RMN (portatori di pacemaker ad es).
Quali sono i trattamenti per la rachialgia?
I trattamenti della rachialgia saranno decisi in base alla diagnosi medica e funzionale della persona. Sono poche le condizioni cliniche in cui si opta per un trattamento chirurgico di prima istanza e sono quasi sempre su base traumatica. Nella maggior parte dei casi i trattamenti iniziano in maniera conservativa avvalendosi di fisioterapia e terapie farmacologiche in associazione. La fisioterapia attraverso la terapia manuale, l’esercizio terapeutico e le terapie fisiche antalgiche e miorilassanti rappresenta un ottimo modo per iniziare e molto spesso porta a benefici molto significativi e duraturi. La terapia farmacologica può essere effettuata per bocca o per via infiltrativa e come prima linea verranno utilizzati farmaci anti-infiammatori non steroidei o steroidei, miorilassanti o antidolorifici ad azione centrale se il dolore ha caratteristiche neuropatiche o è molto forte. Tra le terapie infiltrative risultano essere molto valide le infiltrazioni di ossigeno-ozono e le infiltrazioni con sostanze medicamentose in ecoguida. Qualora la compromissione strutturale fosse molto importante esistono tecniche di neuromodulazione con vari gradi di invasività e di efficacia oltre a tecniche chirurgiche che risultano necessarie e di elezione ad esempio in alcuni casi di instabilità segmentale. Ogni trattamento ha la sua specificità e va intrapreso dopo aver effettuato una corretta diagnosi.